Perdonatemi, questa è la settimana della pigrizia! Ma domani ho in mente una ricetta speciale: una terrina multicolore bellissima! E poi sto lavorando insieme a Sauro di Promiseland.it per VeganWiz, la prima vegan community di ricette, in pratica la versione inglese di VeganBlog!

Per tutti i vegetariani e non: la Lav sarà in molte piazze italiane il 20 e il 21 marzo a sensibilizzare sul tema uova. Meglio una gallina libera o una gallina in gabbia? Quando acquistate uova (se le mangiate) mi raccomando abbiate cura di quardare il primo numero stampato sull'uovo. Il sito è divertentissimo...

0 = biologico (1 gallina per 10 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)

1 = all'aperto (1 gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)

2 = a terra (7 galline per 1 metro quadrato su terreno COPERTO di PAGLIA 0 SABBIA) - CAPANNONI PRIVI DI FINESTRE e luce sempre accesa!

3 = IN GABBIA (25 GALLINE PER METRO QUADRATO IN POSATOI CHE OFFRONO 15 CM . PER GALLINA) - UNA SCATOLA Di SCARPE PER TUTTA LA LORO VITA

Non comprate uova con codice 2 e 3 e neanche 1! Se proprio non riuscite a farne a meno scegliete le uova bio con codice O!

Commenti

mammavale ha detto…
grazie dell'info! noi ultimamente mangiamo poche uova e di solito prendo quelle bio, ma ora farò attenzione al codice...cavolo certo che alcuni allevamenti sono terribili.....auguro a certe persone di rinascere galline, nella loro prossima vita.
Jenni Shortt ha detto…
Anche a me piace credere nella reincarnazione!
maetta ha detto…
Aspetto la terrina multicolore allora!!! baci
Gabriele ha detto…
il sito è davvero bello!

detto questo, quando mi trovo davanti a campagne come questa della LAV sono sempre un po' scettico.

E se il messaggio che passa alla gente è che le uova bio presentano problemi etici trascurabili, a cui si può anche non pensare?
Ricordo (ma so che non ce n'è bisogno) che TUTTE le galline, anche quelle allevate bio, finiscono ammazzate negli stessi macelli.

Forse sarebbe più utile per gli animali che le risorse usate per queste campagne, che spostano solo il problema o cercano di rattopparlo alla meno peggio, venissero usate seguendo un approccio abolizionista.

Quindi: educazione nonviolenta sul veganismo!
Ne abbiamo troppo bisogno...

Spero davvero che la LAV non si riduca, come la PETA, a distribuire premi e certificazioni di "dolcezza" e "umanità" ad allevamenti e macelli (forse lo fa, non sono informato).

Insomma, questi qui hanno già così tanto potere, che non mi sembra proprio il caso di allearsi con loro e fargli pubblicità!
Maud Bailey ha detto…
porca miseriaccia!!
Jenni Shortt ha detto…
Gabriele, anche io ho pensato la stessa cosa ma ho visto che la LAV fa entrambe le cose, promuove il veganesimo -con un sito nuovo molto carino tra l'altro cambiamenu.it - e fa conoscere la realtà delle galline ovaiole. Secondo me può essere comunque un inizio che porta al veganesimo e chi entra nel sito viene portato automaticamente alla scelta VEG. Tutte le strade vanno bene, e se uno si ferma poco prima, meglio che non essere partito e rimasto nell'ignoranza. Siamo tutti diversi e i meccanismi e pensieri che portano ad una scelta vegan sono diversi da persona a persona.